domenica 25 maggio 2014

raccolgo briciole

“Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati, a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato...”
Io rivedo e ritrovo ovunque le cose che amo. E succede che giro in questa città che mi è ancora del tutto sconosciuta -e che probabilmente non conoscerò mai davvero, abbastanza- e mi stupisca di due corpi sovrapposti, distesi su di un erba accecante di vita. E' il vortice del bene, è un senso di vivere compiuto, un bisogno bilaterale di unione... è “solo” un abbraccio.

E' l'abbraccio di due mani enormi, hanno vene a rilievo che sembrano canali d'acqua su di un campo coltivato. Ne hanno lo stesso profumo. Io ci sento dentro la vita, per il loro ricordo varrà sempre la pena di vivere.
E' l'abbraccio di una donna giovanissima, braccia sottili e olivastre che profumano di tabacco e sicurezza. Ogni notte le cercherò invano, sono e saranno sempre lì per me.
E' l'abbraccio di un manto caldo e soffice, esso cresce sul mio petto giorno dopo giorno. Non ci sarà mai distacco per due cuori che hanno battuto all'unisono.
E' l'abbraccio dell'addio, quello dato “in tempo” o “troppo tardi”. Quello che ha un inizio e mai una fine.
E' l'abbraccio autonomo, quello della sopravvivenza giornaliera.

Mi passano tutti davanti i miei abbracci e nel vederli addosso agli altri mi scappa un sorriso.

Manca solo un abbraccio, ora.